Doveva essere una festa per le rosse Ferrari, 24 anni dopo l’ultima vittoria durante la 1000 Km di Monza con l’equipaggio Ickx-Redman ed il secondo posto di Reutemann-Schenken, ma le potenti Porsche hanno impedito il trionfo delle Rosse di Maranello.

Ben 5 vetture tedesche di varie classi nei primi 6 posti. La prima Ferrari in classifica generale è arrivata solo quinta, con il veterano Merzario, per altro già protagonista negli anni ’70 in questa gara, ed i suoi compagni Ragazzi e Meyer.

La Porsche Spyder K8, del plurivittorioso Team Kremer, pilotata da John Nielsen e Thomas Bscher, è stata la trionfatrice dopo oltre 5 ore e mezzo di una gara molto massacrante per le autovetture, che ha visto piano piano scomparire i principali favoriti alla vittoria.

Le Ferrari 333Sp della categoria IMSA, appena arrivate dalla 12 ore di Sebring, dopo aver fatto registrare i due tempi più veloci durante le prove ufficiali, sono state costrette all’abbandono: Lienhard-Theys hanno avuto un incidente alla variante della Roggia durante il 76° giro, mentre Moretti-Hermann-Montermini durante il 153° giro si sono fermati alla curva della Parabolica a causa di un principio d’incendio dovuto dalla rottura di un condotto dell'olio. Va notato che Lienhard-Theys già al mattino durante le warm-up avevano avuto un incidente, che li ha obbligati, a causa dei lunghi tempi necessari a sistemare l’autovettura, a partire dai box.

La seconda Porsche Spyder K8 del Team Kremer è stata anch’essa vittima di vari incidenti che l’hanno obbligata all’abbandono definitivo al 52° giro.

Ma a doversi ritirare dalla gara sono stati anche equipaggi molto veloci, che stavano contendendosi i primati nelle rispettive classi, oltre che buone posizioni nella classifica generale.

E così la sorte avversa ha toccato la Porsche 911 turbo di Grassi-Colombo-Noser in lizza per il primato in GT1, che ha dovuto abbandonare a causa di perdite d’olio; Tapparo-Gamberini-Daccò con la loro Porsche in classe GTS3 hanno abbandonato per problemi ai freni, così come un’altra Porsche 3.6 sempre in GTS3, quella di Bocciardi-Michelotti-Cassina ,che si sono dovuti fermare alla curva della Parabolica per lo stesso motivo.

La gara ha così visto un alternarsi di auto nelle varie posizioni della classifica generale, sempre pronte a duellare e dare spettacolo anche ai fini della classifica relativa alla propria classe di appartenenza.

Alla fine, con una gara ben condotta e gestita altrettanto bene durante i pits-stop per i rifornimenti, l’equipaggio Zadra-Drudi e Mastropietro si sono aggiudicati il gradino d’onore del podio con la loro Porsche 911 GT2.

Curioso il terzo posto, occupato da una "famiglia": papà Monforte con i due figli Maurizio e Dario, che nel finale della gara hanno più badato a salvaguardare la loro terza posizione generale che a lottare per colmare il distacco da Zadra-Drudi-Mastropietro.

In classe GTS3 si è assistito al duello fino agli ultimi giri tra l’equipaggio De Castro (Campione italiano in carica della categoria GT Sprint), Premoli e Monti su una Porsche 911 3.6 ed un’altra 911 3.6, quella pilotata dal milanese Luca Cattaneo e dal trentino Silvino Gianotti. Alla fine De Castro-Premoli e Monti hanno ottenuto un ottimo quarto posto, e Cattaneo-Gianotti solo il sesto posto, separati dalla prima Ferrari in classifica, la F355 Challange dell’euipaggio Merzario-Ragazzi-Mayer, che ha così spezzato una possibile "cinquina" per le auto di Stoccarda.

Per Cattaneo-Gianotti, tutto sommato, un ottimo piazzamento, se si tiene conto del fatto che durante l'intero week-end hanno avuto problemi all’impianto ABS, risolto solo in "extremis" domenica mattina poco prima del warm-up.

L’appuntamento per la rivincita con questa classica dell’automobilismo europeo e mondiale è rimandato all’anno prossimo, quando le vetture di Maranello vorranno tentare di spezzare l’egemonia dimostrata quest’anno dalle belle e veloci Porsche.

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